MURA URBICHE:

IL COMPLESSO MONUMENTALE DELLE MURA URBICHE è costituito dal tratto superstite nord-occidentale
della cinta muraria fortificata che in età cinquecentesca perimetrava la città di Lecce, costituito dal Bastione
di S.Francesco e da due tratti di rettilinei di muratura ciclopica prospicienti su via Leonardo Leo e sull’area ex
Carlo Pranzo. Si tratta, insieme al Castello, della parte più rappresentativa del circuito murario che per oltre
tre secoli (dalla metà del 1500 alla fine del 1800) ha perimetrato Lecce, identificandola come una
CITTA’FORTEZZA, terminante a Nord con un aggressivo bastione avente la caratteristica forma di una
tenaglia. La Cinta muraria fortificata rappresenta, insieme al Castello, l’espressione della più evoluta
architettura militare rinascimentale, frutto di uno straordinario investimento avvenuto sotto il governo
spagnolo, per volere dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo (1500 – 1558). Le opere realizzate sono il risultato
dell’ingegno dell’architetto militare Giangiacomo dell’Acaya, il quale – attingendo alle esperienze maturate
nelle corti di Firenze e Roma – prese decisioni innovative per rendere più sicura la cinta muraria a fronte di
probabili attacchi da parte dell’impero ottomano incombente dai Balcani.
La cinta muraria di età medioevale, caratterizzata da torri ed adatta ad una difesa proveniente dall’alto (difesa
cd. piombante) rendeva la città pressoché indifendibile e doveva essere sostituita da una fortificazione “alla
moderna” cioè dotata di possenti baluardi capaci di resistere al fuoco delle nuove armi da guerra (i cannoni).
Per la costruzione della nuova cinta muraria fortificata Giangiacomo Dell’Acaya si attestò sul tracciato del
circuito murario medioevale mentre per la parte a settentrione, dovendo inglobare nel circuito murario la
chiesa di S.Maria degli Angeli ed il convento dei Minimi Francescani, procedette alla realizzazione di un
ulteriore tratto di muratura rettilinea e del Bastione di S.Francesco. La loro realizzazione ex novo è
attribuibile ad un arco temporale compreso tra il 1542 e il 1557, periodo in cui era governatore delle Province
di Terra d’Otranto e di Bari Don Ferrante Loffredo, il cui nome è stato rinvenuto in un’epigrafe posta sotto il
toro superiore del bastione occidentale.